Sta per cominciare le sue liete e intelligenti peregrinazioni attraverso la Penisola la Fiera mobile che «Pirelli» ha ideato per assecondare i desideri e le fantasie dei nostri agricoltori
Da molti anni non andavo alla fiera di Senigallia, il marché des pouces milanese. L’ho rivista ieri, completamente trasformata ed ingrandita. C’è ancora qualche banco e qualche mostra di ferrivecchi, che allineano vicino allo spadone del soldato della Guardia il gibus di un vecchio diplomatico, un paio di scarpe scalcagnate, di fianco all’acquasantiera; ma queste mostre che un tempo erano orgogliose della loro spregiudicatezza e presentavano, lustrati col sidol, i detriti di tanti naufragi, pur circondandosi di un’atmosfera ricca di silenzi che consentivano al paziente osservatore qualche istante di commozione, si sono fatte timide perché le sommergono centinaia di bancarelle che offrono i più svariati articoli nuovi di zecca, appena usciti dalle fabbriche o dai magazzini. Anche il pubblico è in buona parte cambiato, è divenuto una folla che si muove in fretta passando da un banco all’altro, evidentemente in cerca di qualche cosa che gli occorre e non di un’occasione qualsiasi. In un angolo, un folto gruppo pende dalle labbra del solito ciarlatano che, mostrando una marmotta, offrirà il solito specifico miracoloso, con le stesse frasi colorite d’un tempo. Forse questo è l’unico personaggio che attraverso i secoli, mutando soltanto d’abito, resta fedele alla tradizione, resiste all’incalzare di nuovi e più razionali mezzi di divulgazione e di vendita.
Mentre mi allontano colgo il brano di una frase che mi colpisce e mi trattiene. L’ometto, che veste bene e parla correttamente, con una frase tornita e ricca di aggettivi un po’ carichi ma bene appropriati, continua: «…voi mi chiamate col nome di ciarlatano come è d’uso, ma il dottor X, mio principale, quando rientro in sede dice che è arrivato il suo piazzista e chiama i suoi collaboratori per sentire quali notizie io gli porto sull’andamento delle vendite. Io non vi offro quindi un intruglio da me preparato in una soffitta od in un sottoscala, ma un prodotto studiato da un tecnico del ramo, fabbricato in uno stabilimento moderno…».
Anche il «ciarlatano» cammina coi tempi, ma non si allontana dal suo pubblico, va a cercare i clienti vicino a casa: alle fiere ed ai mercati che i grandi magazzini ed i negozi specializzati non riescono a svalorizzare. Se pensiamo che i mercati si moltiplicano sempre più e si ampliano anche nei piccoli centri, che le Fiere nazionali, regionali, provinciali e locali si fanno sempre più numerose sebbene le autorità centrali cerchino di frenare il fenomeno, dobbiamo riconoscere che dopo un accentramento dei mezzi e degli strumenti di propaganda e di vendita, le esigenze di oggi richiedono un decentramento. […]
Gli automezzi pubblicitari si sono moltiplicati (tanto che lo scorso anno si è perfino progettata una mostra-raduno nazionale a premi) ed appunto per questo tutti vanno alla ricerca di attrezzature speciali e curiose, per colpire maggiormente il pubblico e differenziarsi dagli altri, ma raggiungono spesso soltanto il risultato di essere appariscenti e di svolgere unicamente della pubblicità generica.
L’esempio più convincente di automezzo pubblicitario è certo quello della mostra mobile che Pirelli ha allestito e che inizierà in questi giorni il suo giro attraverso l’Italia. È un vero e proprio padiglione tra i più importanti che si possano presentare ad una Fiera nazionale, sia come mole (oltre 10 metri chiuso e 15 aperto), sia come estensione delle mostre (oltre 64 metri quadrati), dalle linee severe, razionali e strane nello stesso tempo. Nulla sporge per richiamare l’attenzione, nessun elemento pubblicitario si stacca dalla sagoma lineare mentre l’automezzo è in moto, ma nessuno può scambiarlo con un furgone da trasporto; niente linee aerodinamiche che non avrebbero avuto ragione dato che il mezzo non deve raggiungere grandi velocità, ma una sagomatura anteriore che porta in avanti la mole della cassa dandole un aspetto umano surreale che attrae e suggestiona il passante. Sui fianchi e sul retro, per rompere la monotonia delle vaste superfici lisce, una geniale trovata ha proiettato sulle pareti le ombre, leggermente caricaturali, della folla incuriosita che fa ala al passaggio. […]
Questa prima mostra destinata particolarmente alle applicazioni della gomma nel settore agricolo e che richiama altri impieghi soltanto per analogia o per dare un concetto generale del vasto campo in cui agisce la Pirelli, vuol essere elementare e leggibile per il pubblico semplice al quale è destinata. Per questo le illustrazioni divengono didattiche quanto è possibile e si affidano alla fotografia sempre efficace e documentaria che ha scelto tipi ed ambienti perfettamente aderenti al soggetto. I pneumatici per trattore agricolo, i tubi per irrigazione ed irrorazione, le cinghie e le trasmissioni per macchine, gli stivaloni per la risaia o la caccia e perfino di strumenti igienici che comprendono anche la pompetta per l’allattamento artificiale dei vitelli, trovano risalto in virtù di piccoli, sottili accorgimenti, mostrano l’efficacia e la comodità del loro impiego con una presentazione elementare ricca di elementi suggestivi.
La classificazione degli articoli per stagione ha offerto agli artisti l’occasione per portare nella mostra una nota vivace ed allegra che non contrasta con la serietà dell’assunto, anzi la ingentilisce. Quattro grandi pannelli riproducono a colori le divertenti e popolaresche creazioni di un discepolo dell’Arcimboldi che simboleggiano appunto le stagioni.
Il carrello a traliccio che esce dalla parte posteriore dell’automezzo per ampliare lo sviluppo delle pareti ed è composto di pannelli distribuiti con un esatto equilibrio tra spazi pieni e vuoti, aggiunge altre sorprese. Una serie di fotografie montate a soffietto rientrante offrono la possibilità agli osservatori di vedere sui due lati altre applicazioni della gomma nei lavori agricoli attraverso una bella serie di illustrazioni.
L’allestimento può essere facilmente e completamente modificato con la semplice sostituzione dei pannelli e delle scene, così che potremo in seguito veder illustrate le applicazioni della gomma nell’industria, nello sport, nella casa, ecc.
Una magnifica realizzazione dunque che porterà un grande nome per le strade d’Italia con una forma di presentazione commerciale conosciuta finora soltanto nelle grandi mostre nazionali; che offrirà un importante contributo alla maggior divulgazione ed utilizzazione di quel modernissimo ed igienico materiale che è la gomma; che dimostrerà ancora una volta come le esigenze commerciali possano essere rigorosamente rispettate senza rinunciare a quella dignità di mezzi ed a quel buon gusto artistico che deve ispirare tutte le manifestazioni pubblicitarie.