Questa nostra rivista si inserisce nel dialogo di tutti i giorni tra chi produce e chi acquista, ma vuol trascenderne i limiti, vuol superare quel dialogo, articolato come esso è in termini di fabbisogni, di qualità e di prezzi; vuol prescindere dalle immediate preoccupazioni commerciali; acquistare scioltezza nella forma e nella sostanza; investire aspetti tecnici, scientifici e sociali e, perché no, anche culturali ed artistici, i quali al fattore produttivo sono bensì strettamente legati ma ricevono tuttavia incompleto rilievo in sede di rapporti commerciali e pubblicitari.
Ed oggi che la rivista nasce, che il primo numero sta per andare in macchina e che vengono scritte queste righe di presentazione, nasce in noi la speranza di essere riusciti, così come tenderemo in avvenire, a darle il tono di una manifestazione diversa – e se volete complementare – da quella più aggressiva che caratterizza la moderna pubblicità.
Vi veniamo dunque a cercare non per dirvi per esempio che «Pirelli è il pneumatico che domina» o per convincervi a «camminare Pirelli», insomma per influire su di una scelta o per imporvi una abitudine. Veniamo a conversare con voi a nome di un’azienda che, per la somma di intelligenze e di lavoro che racchiude, per le sue manifestazioni nel campo sociale, come in quello tecnico ed organizzativo, per il primato raggiunto e le affermazioni realizzate in tante parti del mondo sente di poter dire una parola utile.
Nella rivista parleremo noi, uomini dell’azienda, valendoci della nostra specifica esperienza e parleranno anche uomini estranei al nostro ambiente i quali, anche perché estranei, possono meglio di noi sfuggire al fatale inaridimento del tecnicismo ad oltranza e lievitare la materia con la loro arte, sensibilità e fantasia.
Né ci manca la materia. Nessuna industria offre un così vario campo di applicazioni ed interessa così diverse categorie di persone. Siamo quasi sempre l’accessorio, ma l’accessorio indispensabile, ed i nostri prodotti interessano il campo dei trasporti, dell’elettricità, di ogni altro genere di industria, dello sport, dell’abbigliamento, della casa, delle applicazioni sanitarie e via dicendo.
Utilizza questa industria un numero enorme di prodotti diversi, sia come materia prima che come semilavorati. Impiega la più grande varietà di macchine ed utensili. Sviluppa laboratori scientifici da cui si alimenta il progresso. Quante possibilità dunque di contribuire alla evoluzione più caratteristica della vita moderna! Ma se potremo in questa rivista sollevarci qualche volta anche più in su, lo faremo col senso che ogni contributo alla civiltà meccanizzata va inquadrato nei più alti valori culturali e sociali della vita.