“Non vi porta sulla luna, d’accordo!”: così esordisce la pubblicità per il Cinturato Pirelli realizzata nell’estate del 1969 dalla Centro, l’agenzia di comunicazione interna al Gruppo, che aveva allora il suo quartier generale al 25esimo piano del Pirellone. “Però, sulla terra, il Cinturato vi porta dove volete, su qualsiasi tipo di strada, con qualsiasi tempo…”: a fianco dell’annuncio, il profilo di quella Luna che nel luglio di cinquant’anni fa è entrata prepotentemente nell’immaginario collettivo, con il piccolo grande passo di Neil Armstrong e l’esclamazione “Ha toccato!” del telecronista Tito Stagno in diretta notturna RAI.
Allo sbarco di Apollo 11, l’house organ “Fatti e Notizie” dedica la copertina del numero di luglio-agosto, a celebrare “un’impresa umana che dischiude per tutta la Terra nuove speranza di pace e di fratellanza”. All’interno del numero si ricorda che alcuni elementi del sofisticatissimo sistema di count-down sono stati forniti dall’azienda Solari, consociata Pirelli con sede a Udine. Per tutto il primo semestre del 1969 nella rubrica “Carosello” – contenitore pubblicitario trasmesso dalla RAI in fascia preserale – va in onda il ciclo di spot “Le avventure dell’uomo”: realizzati dalla Gamma Film per la regia di Roberto Gavioli, i filmati, introdotti dal Cinturato Pirelli, ricordano al pubblico italiano le grandi tappe nella corsa alla conquista dello spazio, dal satellite Sputnik del 1957 al primo cosmonauta Jurij Gagarin del 1967, alla missione Gemini 6 del 1965. E nel dicembre del 1968 parte in missione l’Apollo 8: la Luna si avvicina.
L’impresa lunare ha un impatto forte sull’opinione pubblica: la Rivista Pirelli non può non dare a sua volta una lettura di questo clima denso di entusiasmi ma anche di dubbi etici. La Rivista già inizia ad occuparsi di spazio nel lontano 1956, quando Sir George Thompson, Premio Nobel 1937 per la Fisica, interviene su “Ciò che penso dei viaggi interplanetari”: una prima certezza che la conquista delle stelle è ben altro che fantascienza da fumetti. Nel 1965 Ugo Maraldi firma “Quell’astronave per la luna”, cronaca della missione dei cosmonauti americani LeRoy Gordon Cooper e Charles Pete Conrad: otto giorni in orbita, 120 giri attorno alla Terra, cinque milioni e mezzo di chilometri. Ormai la Luna è vicinissima: nello stesso 1965 Riccardo Musatti pubblica l’articolo “Design per la luna”, che a partire dal design del casco spaziale per gli astronauti prefigura “il lavoro delle centinaia di disegnatori americani che si occupano del progetto astronautico Apollo”. Del marzo 1969 è l’articolo “Il cervello di Houston” di Antonio De Falco, che racconta “Tre uomini hanno girato attorno alla Luna, altri tre uomini si preparano a mettere piede sulla superficie lunare”: è l’esordio. È appena partito Apollo 9, penultima tappa di avvicinamento all’orbita lunare: presto partirà Apollo 10, e la Luna sarà ormai a un passo. La partenza di Apollo 11, prevista per il 20 luglio dello stesso anno ci ricorda che “il mondo ha tremato, si è commosso e si è esaltato un’ora dopo l’altra, un giorno dopo l’altro”.